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26.12.21

 

 

Acquistabile con il Bonus Cultura e con il Bonus Docente

La grande storia degli scacchi del maestro e storico degli scacchi Mario Leoncini copre l’intera storia del gioco, dal VI secolo a oggi. Il libro è molto leggibile e fruibile anche da chi è a digiuno del gioco. Vengono descritti i suoi maggiori esponenti, la sua letteratura e, nelle sue centinaia di pagine, è corredato da aneddoti e da diverse fotografie. Vengono collegati gli scacchi ai costumi e alle civiltà con cui sono entrati a mano a mano in contatto: dall’India alla Persia gli scacchi emigrarono così in Europa e in Russia. Passando per personaggi illustri come Leonardo e Luca Pacioli, viene poi descritta la progressione fino ai tempi moderni, l’introduzione dell’orologio e della scaccografia, le partite per telegrafo e per corrispondenza, così come la nascita delle figure di scacchi con cui si gioca attualmente: il modello Staunton. L’inizio del XX secolo è trattato molto bene. Possiamo leggere dell’ascesa dei più grandi campioni come Lasker, Capablanca, Alekhine, Reti, Nimzowitsch, Euwe e Tartakower. Questo è anche il periodo in cui fu fondata la Federazione Internazionale degli scacchi. Leoncini documenta poi l’ascesa e il dominio dei sovietici in campo scacchistico, mentre una sezione tratta anche in dettaglio di scacchi e nazismo con Goebbels, ministro della propaganda tedesco che promosse gli scacchi e li incluse come parte della ricreazione del soldato tedesco. Vi sono poi ben descritti e documentati tutti i gli eventi più significativi del dopoguerra come il match del secolo Fischer Spassky e i vari incontri tra il ribelle Kasparov e Karpov, l’uomo dell’apparato, fino a giungere ai recenti sviluppi degli ultimi anni dati dalle sfide uomo - computer e dal gioco online. Con la Prefazione di Neri Marcorè. 


 

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15.1.16

Natura simbolica del gioco degli scacchi

 


 Acquistabile anche tramite Anazon

Perche gli scacchi affascinano? Che cosa si cela dietro le figure che compongono due eserciti in miniatura? Indagare sul volto inquieto degli scacchi e cercare di capire la fortuna di un gioco capace di reggere l'urto dei secoli e attraversare le piu diverse culture, influenzandole e rimanendone influenzato.

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16.11.15

Scaccopoli. Le mani della politica sugli scacchi

 

 
Un libro che ricostruisce l'uso politico degli scacchi nei totalitarismi del Novecento, dalla Russia di Stalin alla Germania di Hitler. La rivoluzione russa e l’interessamento del regime bolscevico fecero la fortuna degli scacchi tra la prima e la seconda guerra mondiale. La guerra fredda consolidò questa fortuna, l’intero mondo divenne una scacchiera su cui le due superpotenze giocavano le loro mosse. Non deve stupire troppo che i totalitarismi si siano interessati agli scacchi. Tutte le attività dovevano essere poste sotto controllo e finalizzate all’ideologia. E così, se i sovietici hanno attribuito un determinato senso agli scacchi (in un certo periodo come momento rivoluzionario di alfabetizzazione delle masse, in un altro come dimostrazione della superiorità di un sistema ideologico sull’altro) i nazisti li hanno assimilati rielaborandoli secondo la loro ideologia (scacchi ariani e non-ariani). Questo libro rivisita la storia del Novecento attraverso una lente del tutto speciale, quella del millenario gioco degli scacchi divenuto, in Occidente, il gioco da tavolo per eccellenza.