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La grande storia degli scacchi del maestro e storico degli scacchi Mario Leoncini copre l’intera storia del gioco, dal VI secolo a oggi. Il libro è molto leggibile e fruibile anche da chi è a digiuno del gioco. Vengono descritti i suoi maggiori esponenti, la sua letteratura e, nelle sue centinaia di pagine, è corredato da aneddoti e da diverse fotografie. Vengono collegati gli scacchi ai costumi e alle civiltà con cui sono entrati a mano a mano in contatto: dall’India alla Persia gli scacchi emigrarono così in Europa e in Russia. Passando per personaggi illustri come Leonardo e Luca Pacioli, viene poi descritta la progressione fino ai tempi moderni, l’introduzione dell’orologio e della scaccografia, le partite per telegrafo e per corrispondenza, così come la nascita delle figure di scacchi con cui si gioca attualmente: il modello Staunton. L’inizio del XX secolo è trattato molto bene. Possiamo leggere dell’ascesa dei più grandi campioni come Lasker, Capablanca, Alekhine, Reti, Nimzowitsch, Euwe e Tartakower. Questo è anche il periodo in cui fu fondata la Federazione Internazionale degli scacchi. Leoncini documenta poi l’ascesa e il dominio dei sovietici in campo scacchistico, mentre una sezione tratta anche in dettaglio di scacchi e nazismo con Goebbels, ministro della propaganda tedesco che promosse gli scacchi e li incluse come parte della ricreazione del soldato tedesco. Vi sono poi ben descritti e documentati tutti i gli eventi più significativi del dopoguerra come il match del secolo Fischer Spassky e i vari incontri tra il ribelle Kasparov e Karpov, l’uomo dell’apparato, fino a giungere ai recenti sviluppi degli ultimi anni dati dalle sfide uomo - computer e dal gioco online. Con la Prefazione di Neri Marcorè.
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